ASD Virtus Venezia – Pall. Lido di Ve 92 – 20

Under 13 M 92 - 20 Lido
20 Apr 2024

Parziali: (25-6) (29-6) (18-6) ( 21-0)

 

ASD Virtus Venezia

Moroni 4, Nason 2, Bettera 7, Bonora 13, Nardi 3, Penzo 7, Giorgiutti 24, Pegan 11, Zanon 4, Vitali 6, Volo 3, Diatta 10

Allenatori: Jacopo Epis e Claudio Moro

 

Pall. Lido di Venezia

n.p.

Allenatore: n.p.

 

COMMENTO:

Derby al Giobatta Gianquinto (beneamato sindaco).

Lode a dei “giovini” (dal film mio cugino Vincenzo) che sono un pezzo della meglio gioventù.

Anche la quinta di campionato, secondo derby dell’anno, è andata e archiviata positivamente.

Per prima cosa vanno fatti i complimenti alle ragazze che hanno gestito il tavolo e ai due arbitri. Vedere degli adolescenti che dirigono una partita nei suoi vari aspetti, e per di più un derby, in modo quasi impeccabile – errare humanum est – da’ gioia.

La loro disponibilità, la loro abnegazione, la loro educazione, il loro equilibrio e tranquillità, la capacità di prendersi delle responsabilità, di metterci la faccia e portare avanti un compito non certo dei più semplici è un segnale di speranza sulle capacità delle giovani generazioni.

Prendersi un impegno – non semplice – e portarlo a compimento come hanno fatto è stata, ed è, fonte di emozione. E che sia “solo” una partita di basket poco conta. O meglio, conta eccome perché sono stati se stessi. Hanno “portato” quello che sono nella quotidianità all’interno di un campo di gioco. Sono stati, e lo saranno (almeno per chi vi scrive), un esempio da seguire.

Per questo li ringrazio pubblicamente.

Ringrazio loro, i ragazzi/e che li hanno preceduti nelle altre partite e quelli che (spero) verranno alle prossime.

Questi i loro nomi: STEFANO VEDOVA , CHIARA SCHENA, SARA DORATIOTTO, ANDREA TRESSOLDI, KEVIN SALIH, PIETRO RIZZI, ODETTE PIASENTINI, GIADA SCARPA, AIDA YOUG, JO CIRALDO.

Mi scuso se dimentico qualcuno. Per quanto concerne i ragazzi in campo il messaggio è stato chiaro, e lo è diverso tempo a questa parte: “ciò che dobbiamo imparare a fare, lo impariamo facendo”.

Imparare a fare. Come? Facendolo, e pazienza se si sbaglia, anzi, è necessario, purché da quanto non va si tragga un insegnamento.

Il tentativo che si sta portando avanti è quello di co-costruire e co-progettare.

A volte succede, e siamo nel mondo delle buone pratiche, a volte (spesso?) no.

Quello che si può sempre tentare è cercare di fare il meglio per poi aprire l’ombrello e ripararsi dalla pioggia delle critiche. Poi, dopo un allenamento o una partita ,se i più sorridono quel sorriso vale più delle parole. E se sorridi e ci provi va bene.

E poco importa se a volte, per qualcuno (spesso adulto), scatta in automatico un sentimento simile all’anagramma (facile) della parola indivia. Sia essa – l’indivia – riccia, bionda, belga, gigante, a cuore pieno e perfino a cuore pieno ducale.

Appuntamento a sabato prossimo per la trasferta in quel di Mestre. Tenendo presente, sempre, che una risposta è il tratto di strada che ti sei lasciato alle spalle. Solo una domanda può puntare oltre. Ecco, per camminare nuove strade ci si dovrà porre sempre delle domande. Chissà se sapremo farlo.

 

SETTORE BASKET MASCHILE

VIRTUS VENEZIA