Pall. Mirano – ASD Virtus Venezia 44 – 69

Pall. Mirano 44 - 49 Under 13 M
20 Apr 2024

Parziali: (n.p.)

 

Pall. Mirano

n.p.

Allenatore: n.p.

 

ASD Virtus Venezia

Moroni 8, Volo 2, Nason 2, Bettera 3, Bonora 15, Lanza, Penzo 8, Zambon 2, Giorgiutti 7, Pegan 6, Zanon14, Diatta 2

Allenatori: Epis Jacopo e Moro Claudio

 

COMMENTO:

Due punti per i viaggianti, buona la seconda

Rileggendo gli appunti di una partita di qualche anno addietro, e rapportandoli all’oggi………….

Dopo Salzano si parlava di concretezza. Anche la N è stata quasi scalata, ma per arrivare alla A finale sarà necessario sicuramente qualche bivacco in parete sulla enigmatica Quo Vadis al Sas dla Crusc. Ma cambiamo scenario e parliamo di mare. Oggi mi viene in soccorso il buon Melville ed è una mano tesa gradita quanto mai. ”L’acqua è un elemento importante nella vita degli uomini: basta osservare come la gente si fermi sui moli dei porti per ammirare l’oceano, basta notare come un panorama o un quadro prendano vita da un ruscello, basta pensare come siano tristi certe praterie dove per miglia e miglia non si incontrano sorgenti e aggiungo io, basta soffermarsi a pensare quanto l’uomo sia nella sua costituzione composto per la maggior parte d’acqua. Vi siete mai chiesti perché quasi tutti i ragazzi sani e robusti prima o poi diventano matti dalla voglia di mettersi per mare? Oppure perché, al tempo del suo primo viaggio, il passeggero sente in sé come un brivido quando si accorge che la terra non è più in vista? E perché gli antichi tenevano il mare per sacro e gli attribuirono un dio?” Anche noi ci siamo imbarcati, ma non come passeggeri: troppo banale e, forse, neppure divertente. Una crociera, oggi (mi sbaglierò?), è come immergersi in una sorta di……….non luogo (neologismo che prendo volentieri a prestito da Marc Augé). Ci siamo imbarcati tutti come marinai semplici. E’ pesante, duro, faticoso. Lo è all’inizio perché l’attività che precede, e prepara la partenza è monumentalmente impegnativa. Lo è nel proseguio del viaggio perché c’è sempre da imparare, e il veleggiare richiede impegno e attenzione costanti. E quando gli elementi della natura si scatenano essere uniti e saper cosa fare è sinonimo di salvezza. Essere un corpo unico è l’unica via di scampo. Ma quando impari a veleggiare in tutte le situazioni è meraviglioso. Capisci e senti che le fatiche non sono invano e che, forse, ne vale la pena. Capisci di non essere più un gruppo che comunica, ma una squadra che si relaziona. Oggi siamo in viaggio. Non abbiamo ancora doppiato Capo Horn e dei sette mari ne stiamo navigando il primo, ma abbiamo già attraversato quella zona in cui ogni movimento e ogni pensiero assumono forme e logiche incomprensibili. Sono stati ben diciotto minuti a cavallo tra il terzo e l’ultimo quarto. Potevamo affondare? Difficilmente perché la falla era piccola. L’importante è aver appreso, nel vivere quella parentesi di tempo, qualcosa. Qualcosa di paragonabile anche ad un piccolo granello di sabbia, ad un cristallo di neve. Un piccolo insegnamento, ma importante per iniziare a riconoscere le emozioni che si vivono in certi frangenti, e un domani saperle capire e gestire. Mancano ancora decine di miglia per concludere la navigazione del primo mare. Poi, da navigare, ne mancheranno altri sei e un capo da doppiare. Oggi la prua è nella direzione giusta, ma basta poco per fare la fine del Pequod e affondare negli abissi. Perciò duro lavoro portato avanti con passione, dedizione e intelligenza. Perché ogni nuovo allenamento, ogni nuova partita sono d’insegnamento se vengono vissuti come un nuovo inizio.
P.s. E dopo la partita? Checco party presso la pizzeria ristorante locanda Cà Noghera da Romolo. I “giovini” (ricordate il film “Mio cugino Vincenzo) intorno al tavolo rigorosamente con divieto di uso cellulari. Il risultato? Chiedetelo a loro. Impossibile, comunque, non notare e sentire un meraviglioso, chiassoso e gioioso caos. La ciliegina sulla torta (direi ottima, la torta) sono state le “tornate” di nascondino rigorosamente con mea libera tutti. Poi tutti i giovini in pulmino, musica alta per usare un eufemismo (Michele la prossima volta portati i tappi), arrivo a p.le Roma e…………………alla prossima.

Tabellini a modo nostro:

Moroni 5 rimbalzi e una buona regia, Volo nessuna palla persa, ma 2 recuperate e un rimbalzo, Nason 4 rimbalzi e un recupero, Bonora 4 perse, ma ben 9 recuperate, Bettera 4 carambole recuperate, Lanza non segna, non perde palloni e ne recupera 4, Penzo alta percentuale al tiro, Zambon non perde palloni e tira con scelte giuste, Giorgiutti, Pegan, Zambon e Diatta riempiono un tir di palle recuperate e rimbalzi.
All. Sempre lo stesso, ma le panchine sono sempre in bilico, vice e accompagnatore idem

 

 

SETTORE BASKET MASCHILE

VIRTUS VENEZIA